Cosa succede nel caso in cui si necessiti di fare alcuni lavori ad una soffitta e venisse voglia di trasformarla in seconda casa? Che tipo di particella è, la soffitta?
Ecco tutto quello che c’è da sapere su questo argomento, le eventuali agevolazioni e i fogli che occorre fare per il catasto e l’Agenzia delle Entrate.
Soffitta come seconda casa: si può?
Il Caso
Ho un appartamento al 4° piano con soffitta, non comunicante al 5°, che insiste completamente sul 4°. Unica residenza ed unico domicilio abituale del proprietario.
Unico atto di acquisto, unico rogito, unico mutuo con ipoteca unica globale su appartamento, soffitta, cantina e garage. La soffitta era già dotata di collegamento acqua/scarichi verso l’appartamento.
Non è dotata di contatore acqua separato e non ne è, di fatto, tecnicamente e legalmente, possibile l’installazione. E’ collegata all’impianto elettrico dell’appartamento e non è possibile l’installazione di un contatore separati per gli stessi motivi di cui sopra.
Non è dotata di collegamento alla rete gas metano dell’appartamento e non è possibile l’installazione per gli stessi motivi di cui sopra.
In tempi successivi la soffitta è stata dotata di bagno e viene normalmente utilizzata quale per attività giornaliere (lavori domestici e svago).
A seguito di quanto sopra è stata presentata richiesta di sanatoria, è stata pagata la relativa tassa e si è provveduto a registrare al catasto la relativa variazione, con conseguente categoria A2. Sia il CAF che il mio geometra mi dicono trattarsi, ai fini IMU, di seconda casa in quanto altra unità in A2.
Dal mio punto di vista si tratta soltanto di ampliamento della prima casa e, conseguentemente, l’IMU deve essere calcolata sulla superficie dell’appartamento più quella della soffitta, come unica casa.
Risposta
Se allo stato attuale si tratta di due unità abitative distinte, è corretto che la “soffitta” paghi come una seconda casa.
Tuttavia mi sembra che tu abbia molti elementi per variare questo stato di fatto, soprattutto a pro dei pagamenti IMU futuri.
Potresti accorpare in una unica unità catastale i due immobili, o magari potresti avviare una pratica per tentare di dimostrare (con gli atti storici e le considerazioni tecniche che hai riportato) che ti è stata venduta e viene usata come una unica unità, ovvero che la situazione catastale attuale è errata. In ogni caso, occorre l’assistenza di un geometra esperto di pratiche catastali.