Vediamo alcune casistiche legate alle auto aziendali e alle varie intestazioni che possono esserci per l’assicurazione.
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E’ giusto avere un’auto aziendale con assicurato l’amministratore?
Nel caso in cui si abbia una ditta con un’auto aziendale (il proprietario del veicolo risulta una persona giuridica in particolare una s.r.l.), però l’assicurazione del veicolo è a nome dell’amministratore.
Si può fare una cosa di questo genere? E’ una cosa valida anche ai fini fiscali aziendali? Inoltre in caso di incidente di un dipendente dell’azienda che in quel momento guidava l’auto o altra persona, l’assicurazione copre i danni?
E’ necessario fare chiarezza sulla differenza tra proprietario del mezzo, contraente dell’assicurazione, conducente e titolare del rischio. Da un punto di vista assicurativo e della circolazione, non ci sono assolutamente problemi se il contraente della polizza di un’auto intestata ad una s.r.l. è una persona fisica, anzi, potrebbe tranquillamente anche non essere l’amministratore.
Il contraente ha una valenza puramente fiscale e non influisce sulla circolazione né sulla copertura assicurativa, che è garantita qualunque sia il conducente, quindi anche un estraneo alla società. Il profilo di rischio della polizza però è e rimane sempre legato al proprietario vettura, quindi, nel caso specifico, non è possibile usare la classe del contraente, bensì quella della società e, per inciso, non è neanche mai possibile usufruire della legge Bersani.
Quindi, tutto ok per la circolazione, ma veniamo all’aspetto fiscale. La polizza intestata all’amministratore dovrebbe essere pagata da quest’ultimo con soldi privati, non dal conto aziendale.
Anche così facendo, non ci sarebbe irregolarità sul pagamento, ma sulla gestione dell’auto aziendale si, in quanto se l’auto è un bene strumentale dell’azienda, si dovrebbe sotto-intendere che è da questa usata, e quindi l’azienda deve prendersi carico delle spese di gestione e manutenzione.
Questa è una problematica che potrebbe emergere in caso di un accertamento fiscale, non certo di un controllo stradale.
Auto aziendale nuova e vecchia assicurazione: si può?
Nel caso in cui si debba comprare un auto aziendale, è possibile passare l’assicurazione di un’altra macchina? Il contraente deve far parte per forza dell’azienda?
Se si tratta di auto venduta o rottamata appartenente alla stessa azienda, la risposta è si. Per quanto riguarda il contraente, ai fini del Codice della Strada non ci sono problemi, ma è importante valutare l”aspetto fiscale in quanto si presume che un’auto aziendale sia assicurata dall’azienda stessa, altrimenti potrebbero esserci problemi nel considerarla un bene strumentale.
Un caso particolare
Se l’auto era intestata all’azienda che poco fa ha chiuso, con un parente come amministratore. Per l’RCA è possibile comunque continuare a intestare l’assicurazione a tale parente?
Se l’azienda ha chiuso, l’auto strumentale dovrà essere “venduta” volturata a favore di un’altra persona, che può anche essere un parente come persona fisica, ma la polizza assicurativa dovrà ripartire con un nuovo storico.
Cointestazione a persona fisica e persona giuridica
Un soggetto ha una vettura intestata ad una Srl di cui è socio ed amministratore. A causa di una truffa che ha subito, in fase di rinnovo ha scoperto che la classe di merito, anziché passare da 13a a 12a è passata in 16a con un effetto catastrofico sul premio richiesto.
La classe di merito personale è invece la 4a: è possibile immaginare la differenza di premio fra la 16a e la 4a classe. Se si cointesta l’auto fra una persona fisica ed una persona giuridica, come funziona la classe di merito?
In tutte le cointestazioni si fa sempre riferimento all’intestatario più penalizzante, quindi nulla cambierebbe. Nel caso specifico inoltre ci sarebbe da capire se potrebbero insorgere dei problemi di tipo fiscale per la SRL (formalmente, cosa se ne fa di “mezza” auto?), ma il problema non si pone perché non si risolverebbe con l’assicurazione.
L’alternativa sarebbe volturare a suo nome la vettura, estromettendola dai beni aziendali: oltre ovviamente a sporgere denuncia per cercare di sanare la situazione della truffa, se possibile.
Si può utilizzare la classe di merito dell’auto aziendale?
Un soggetto ha venduto l’auto che guidava che era intestata alla società srl di cui è socio e l’amministratore è la madre che non è con convivente con il figlio. La polizza e l’auto venduta erano intestate alla srl.
Dovendo acquistare un’auto a nome del figlio (privato), c’è qualche modo per non perdere la classe di merito dell’auto veduta? (cu 1)
Potrebbe cointestare l’assicurazione con la madre (amministratrice srl) e mantenere la classe cu 1 anche se l’auto è al 100% del figlio? Potrebbe anche intestare al 100% l’assicurazione alla madre ed essere comunque il guidatore? (non è minore di 26 anni).
La società si è costituita nel 2009 e l’assicurazione in questione derivava da un’auto intestata alla sorella anch’essa socia della medesima srl, ma anche la sorella non è residente con il soggetto in questione!
La risposta è purtroppo molto semplice: non c’è modo di utilizzare la classe di merito di una vettura intestata ad una srl su di un’auto intestata ad un privato. Questo vale indipendentemente da chi sia il privato, ovvero neanche l’amministratore, il presidente né alcuno dei soci possono trasferire l’attestato di rischio a proprio nome.
A seguito di vendita della vettura aziendale, l’attestato che si viene a “liberare” è utilizzabile unicamente da un’auto appena acquistata (nuova o usata), intestata alla medesima società. Anni addietro era più semplice fare passaggi di classe tra società e privati, dato che le classi erano a discrezione delle compagnie, da diverso tempo invece la Classe Universale deve sottostare a regole molto ferree.
Rimane libera la Classe Interna, quella, a discrezione della compagnia assicurativa, potrebbe essere mantenuta nel passaggio da auto aziendale a privata, tuttavia si tratta di una Classe valida solo mantenendo sempre di anno in anno la stessa compagnia assicurativa, e la sua influenza sul prezzo finale è molto variabile.