E’ del 10 Luglio la notizia, passata quasi in sordina ma di grande valore simbolico, della sostanziale chiusura di Zopa.it da parte del Ministero delle Finanze. Per chi non lo sapesse, Zopa è una community di Social Lending, ovvero un sistema “peer to peer” di prestiti tra persone, ovvero una piattaforma di incontro di privati che hanno bisogno di un piccolo prestito e di privati che vogliono far fruttare piccoli capitali, prestandoli appunto. Il sistema mette in contatto le due parti e funge da garante, trattenendo una percentuale del 1%; si tratta di un sistema che ha tra i pregi quello di essere etico e solidale. Ciò che secondo il Tesoro non va bene è il fatto che il denaro è temporaneamente depositato su un conto online in attesa di essere prestato: questo configura il servizio come raccolta di risparmio anziché intermediazione di pagamenti, per il quale è regolarmente iscritto.
E’ evidente che si tratta di un problema puramente tecnico e risolvibile, anche perchè negli altri Paesi dove opera non ci sono problemi del genere, ma forse le verità sono altre: questo sistema di grande successo è slegato da banche e intermediarie, e potrebbe aver dato fastidio a queste “lobby”, che appunto potrebbero aver fatto pressione in Italia per una sua rimozione dall’elenco degli Intermediari Finanziari che possono operare nel nostro Paese. Vediamo se sarà solo temporanea, i servizi in essere sono comunque garantiti.