Un’analisi curata da “Affari e finanza” ha rilevato una spiccata tendenza nel 3° trimestre del 2008 a contrarre il mutuo a tasso fisso piuttosto che quello a tasso variabile
La ragione principale va ricercata nel fatto che gli indici utilizzati dagli istituti di credito per calcolare il tasso fisso a 5 anni si attestano al di sotto del 4%. Un’ulteriore ragione è da considerarsi l’insolito scostamento percentuale che ha fatto registrare l’Euribor nel mese di ottobre rispetto ai tassi BCE, complici la crisi dei mutui negli USA e la conseguente sfiducia che ha dominato gli scambi interbancari di denaro.
Timidamente ottimistiche le aspettative per inizio 2009 legate all’ulteriore taglio apportato dalla BCE al costo del denaro il 6 novembre scorso, adesso sceso al 3,25%.